
Canapa industriale, tra sequestri e paura: Coldiretti tace, i coltivatori finiscono sotto inchiesta
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La filiera della canapa industriale italiana vive una fase di grave incertezza: sequestri di coltivazioni, indagini per presunto traffico di droga e decisioni normative che hanno bloccato il mercato delle infiorescenze. Il conflitto tra esigenze di sicurezza e tutela degli agricoltori minaccia posti di lavoro e investimenti in un settore in crescita.
Contesto normativo
Il decreto Sicurezza e l'articolo contestato
Il recente decreto Sicurezza ha introdotto restrizioni sulle infiorescenze di cannabis light, con l’articolo che ne vieta la commercializzazione anche quando il tenore di THC è nei limiti di legge. La misura ha causato arresti nell’export e forte incertezza per produttori e distributori.
Dubbi di legittimità
Già in sede giudiziaria sono emersi dubbi sulla costituzionalità della norma, aprendo la strada a possibili ricorsi e controversie che potrebbero modificare l’assetto regolatorio del settore.
Sequestri e indagini
In diverse regioni le forze dell'ordine hanno proceduto al sequestro di intere piantagioni e all’avvio di indagini con ipotesi di reato legate al traffico di stupefacenti. Molti coltivatori sostengono di aver operato nel rispetto della normativa agricola, coltivando varietà a basso THC destinate a usi industriali e commerciali leciti.
Il ruolo di Coldiretti e le promesse non mantenute
Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, aveva promesso sostegno agli imprenditori di canapa; tuttavia le imprese denunciano un silenzio pubblico prolungato e scarsa tutela concreta. L’associazione risulta più volte assente nel dibattito mediatico nonostante l’impatto economico sulla categoria.
Impatto economico e sociale
La filiera della canapa contribuiva a migliaia di posti di lavoro e a significativi volumi di fatturato. Le restrizioni hanno prodotto effetti a catena: cancellazione di ordini, blocco delle esportazioni e rischio di fallimento per realtà agricole e trasformative che avevano investito nella coltivazione e nella lavorazione della canapa.
Scenari futuri
Possibili azioni legali e politiche
Sono attesi ricorsi costituzionali, emendamenti legislativi e interventi parlamentari per chiarire la distinzione tra canapa industriale e uso ricreativo. È probabile la nascita di iniziative di tutela legale per gli agricoltori colpiti dai sequestri.
Necessità di tutele e regole chiare
Per preservare la filiera servono norme che distinguano chiaramente gli usi agricoli e industriali, protocolli di analisi sul campo e procedure che evitino distruzioni preventive prima degli esiti tecnici e giudiziari.
Conclusione
La vicenda della canapa industriale in Italia mette in luce il contrasto tra politiche di sicurezza e la necessità di tutelare una filiera produttiva legale. Interventi urgenti — legislativi, amministrativi e di tutela legale — sono indispensabili per evitare la perdita di imprese, posti di lavoro e innovazione agricola.