Divieto cannabis: come un errore politico può danneggiare un intero paese

Divieto cannabis: come un errore politico può danneggiare un intero paese

Il nuovo decreto sicurezza approvato dal governo italiano riaccende il dibattito sulla cannabis legale in Italia nel 2025. Le nuove misure, che puntano a vietare la vendita di prodotti derivati dalla cannabis light, sollevano dubbi sulla loro efficacia e sostenibilità.

Secondo il saggio “L’erba e le sue buone ragioni”, recensito da Il Fatto Quotidiano, il divieto della cannabis ha effetti negativi su più fronti, dalla salute pubblica all’ambiente, fino all’economia.

I danni di un divieto poco razionale

L'autore del saggio analizza una vasta gamma di dati scientifici ed economici per dimostrare che vietare la cannabis:

  • Aggrava i problemi di salute pubblica, spingendo i consumatori verso il mercato nero;

  • Favorisce l’inquinamento ambientale, a causa delle coltivazioni illegali non controllate;

  • Blocca l’innovazione economica, impedendo lo sviluppo di un mercato trasparente e regolamentato;

  • Rinforza le reti criminali, che approfittano del vuoto normativo per espandersi.

Un'occasione mancata

La cannabis legale rappresenta una concreta opportunità per creare occupazione, ricerca e sostenibilità. Vietarla senza un confronto pubblico basato sui dati significa rinunciare a un settore in espansione, già attivo in molti altri Paesi europei.

Conclusione

Il tema della cannabis legale in Italia 2025 merita una riflessione libera da pregiudizi ideologici. Le evidenze raccolte in studi e saggi recenti mostrano come il divieto rischi di peggiorare le condizioni sanitarie, ambientali ed economiche. È il momento di adottare una politica più equilibrata e basata sulla realtà, non sulla paura.

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