Sentenza storica a Parma: la cannabis light non è droga, sconfessato il Decreto Sicurezza

Sentenza storica a Parma: la cannabis light non è droga, sconfessato il Decreto Sicurezza

Negli ultimi mesi si è acceso un dibattito intenso sulla cannabis light e sul suo inquadramento nel diritto penale italiano. Una recente sentenza di primo grado ha stabilito che le infiorescenze prive di effetto stupefacente non rientrano nella definizione di droga, a fronte di previsioni legislative più restrittive contenute nel nuovo Decreto Sicurezza. Analizziamo i punti chiave di questa evoluzione normativa e giurisprudenziale.

La Sentenza sulle Infiorescenze di Canapa

Il Tribunale di Parma ha assolto un’imputazione per spaccio riguardante la vendita di infiorescenze di canapa a basso contenuto di THC, definendole «non stupefacenti» e quindi escluse dall’ambito penale.

«La cannabis light non è droga, nessun effetto stupefacente e quindi nessuna condanna per spaccio.»

La decisione si fonda sulla mancanza di comprovata efficacia drogante di tali prodotti e costituisce un precedente importante per la valorizzazione della canapa a fini commerciali e industriali.

Conflitti Normativi e Prospettive Future

  • Precedenti giurisprudenziali vs. decreto: la sentenza sul THC zero rischia di rendere inapplicabili le nuove norme antibotanica.

  • Conversione in legge: i tribunali potrebbero continuare ad assolvere se non dimostrata l’efficacia drogante.

  • Quotidiano impatto sui produttori: incertezza normativa e rischi di sequestro di magazzino.

In vista della conversione definitiva, è auspicabile un chiarimento legislativo per evitare disparità di trattamento e garantire certezza del diritto.

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