
Cannabis light, Blengino arrestato per spaccio: “Il mio è un gesto di disobbedienza civile”
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Il 22 maggio 2025, Filippo Blengino, segretario nazionale dei Radicali Italiani e originario di Cuneo, è stato arrestato a Roma dopo essersi autodenunciato per l’apertura di un negozio di cannabis light nella sede del partito. Questo gesto di disobbedienza civile è stato una protesta contro il recente Decreto Sicurezza, che equipara la cannabis light, priva di effetti psicotropi, alla cannabis con THC, rendendone la vendita penalmente perseguibile fino a vent’anni di carcere.
Blengino ha allestito simbolicamente un negozio itinerante di cannabis light davanti a Palazzo Chigi, attirando l’attenzione delle forze dell’ordine e dei media. Dopo essere stato condotto in Questura, il magistrato di turno non ha convalidato l’arresto, ma Blengino è stato comunque denunciato per spaccio ai sensi dell’art. 73 del Testo Unico Stupefacenti.
Il gesto di Blengino si inserisce in una lunga tradizione di disobbedienza civile del Partito Radicale, volto a sollevare questioni di legittimità costituzionale e a difendere i diritti civili. In passato, Blengino aveva già protestato contro il nuovo codice della strada voluto da Matteo Salvini, facendosi ritirare la patente.
I Radicali Italiani hanno espresso soddisfazione per il rilascio di Blengino, sottolineando l’importanza di portare la questione davanti alla Corte Costituzionale per smantellare una norma ritenuta liberticida.
Il caso di Filippo Blengino riaccende il dibattito sulla regolamentazione della cannabis light in Italia e sulle modalità di protesta civile in un contesto normativo sempre più restrittivo.