Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta valutando una riclassificazione della cannabis: una scelta che potrebbe trasformare profondamente l’industria, la ricerca e la regolamentazione della marijuana negli Stati Uniti.

Contesto e notizie principali

• Attualmente la cannabis è classificata come Schedule I, posto in cui si trovano droghe considerate ad alto rischio e senza uso medico accettato

  Trump sta considerando di spostarla nella categoria Schedule III, definita come droghe a moderato-basso potenziale di dipendenza, affini a ketamina o alcuni steroidi

• Trump sta considerando di spostarla nella categoria Schedule III, definita come droghe a moderato-basso potenziale di dipendenza, affini a ketamina o alcuni steroidi
• La decisione potrebbe arrivare nelle prossime settimane, come confermato da Trump durante un briefing alla Casa Bianca e da Reuters 

Motivazioni e pressioni

• L’industria della cannabis, attiva nella politica con finanziamenti all’amministrazione, sta fortemente spingendo per la riforma 
• Al recente evento di raccolta fondi in un club di golf del New Jersey, Trump ha menzionato l’idea e Kim Rivers, CEO di Trulieve, ha sostenuto l’espansione della ricerca medica sulla cannabis 

Impatti attesi

• Una riclassificazione favorirebbe maggiore accesso al credito bancario, investimenti istituzionali, detrazioni fiscali (superando le restrizioni della sezione 280E) e darebbe impulso alla crescita settoriale 
• Il commercio interstatale rimarrebbe vietato e la cannabis resterebbe illegale a livello federale, mantenendo comunque la discrezionalità normativa agli stati

Un cambiamento politico significativo

• Questa svolta rappresenterebbe un importante cambio di direzione rispetto alla prima amministrazione Trump (2017-2021), durante la quale erano state annullate guidence favorevoli agli stati che legalizzavano la marijuana (Cole Memorandum).

Una riclassificazione della cannabis da parte di Trump sarebbe una mossa dai potenziali effetti a lungo termine su industria, politica e società. Con una decisione attesa entro poche settimane, l’attenzione resta alta sulla Casa Bianca.