Avanti con la Battaglia: la Canapa protagonista UE

Avanti con la Battaglia: la Canapa protagonista UE

In un momento cruciale per il futuro della canapa in Italia e in Europa, l’europarlamentare Cristina Guarda (Gruppo dei Verdi/ALE) ci ha raccontato gli sviluppi in corso in sede europea. Dall’intervista emergono segnali positivi, ma anche l’urgenza di azione politica per difendere una filiera agricola ed economica strategica, spesso ostacolata da normative nazionali contraddittorie.

Canapa e Commissione Agricoltura UE: tetto THC allo 0,5 %

Tra le novità principali in discussione al Parlamento Europeo, vi è l’introduzione di un tetto armonizzato di THC allo 0,5 % per la canapa coltivata nell’Unione.
Un emendamento in tal senso è attualmente in fase di valutazione nella Commissione Agricoltura, con l’obiettivo di:

  • Uniformare le normative tra i vari Stati membri;

  • Garantire certezza legale e competitività alle imprese agricole;

  • Promuovere una filiera europea sostenibile e innovativa.

Come dichiarato da Cristina Guarda, “un tetto comune del THC è il primo passo verso una strategia chiara e condivisa per la canapa europea.”

OCM e riconoscimento del fiore di canapa come prodotto agricolo

Nel quadro della nuova Politica Agricola Comune (PAC) prevista per il 2028, Cristina Guarda ha presentato un emendamento per includere il fiore di canapa nell’Organizzazione Comune di Mercato (OCM), al pari di altri prodotti agricoli.

Perché è importante?

  • Sblocca l’accesso a fondi e strumenti PAC;

  • Riconosce il valore agricolo della pianta nella sua interezza;

  • Consente la libera circolazione del fiore nei mercati UE, eliminando incertezze giuridiche.

Pur con una prospettiva di medio termine, l’emendamento OCM potrebbe essere applicato anticipatamente, offrendo subito una protezione normativa alla filiera, specialmente nei Paesi – come l’Italia – dove oggi vigono restrizioni controverse.

Il nodo italiano: il decreto Sicurezza

Uno degli ostacoli più gravi al pieno sviluppo della canapa in Italia è rappresentato dall’articolo 18 del Decreto Sicurezza italiano, che vieta la vendita del fiore e limita drasticamente la coltivazione e la commercializzazione, anche per scopi industriali e con THC sotto lo 0,2 %.

Problemi chiave del decreto:

  • Non notificato alla Commissione UE, violando la Direttiva 2015/1535;

  • Potenzialmente in contrasto con la libera circolazione delle merci prevista dai Trattati europei (artt. 34 e 36 TFUE);

  • Criminalizza un intero comparto, composto da oltre 3.000 imprese e 30.000 lavoratori, soprattutto giovani.

Petizione alla Commissione Europea: la voce della filiera

A difesa del comparto è stata presentata una petizione alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo (PETI).
La petizione, sostenuta da associazioni e attivisti del settore, ha ottenuto un primo riscontro positivo:

  • La Commissione ha chiesto chiarimenti ufficiali al Governo italiano;

  • La petizione resta aperta e monitorata, e l’Italia ha 90 giorni per rispondere;

  • L’Europa valuterà se vi sono violazioni del diritto UE da parte dell’Italia.

Cristina Guarda sottolinea che questo passaggio è fondamentale: “Non è solo una questione tecnica, ma una battaglia di libertà, legalità e dignità per gli agricoltori e commercianti italiani.”

Una battaglia etica e politica

Oltre agli aspetti giuridici e commerciali, Cristina Guarda rivendica l’importanza etica e politica della questione:

“Parliamo di una filiera agricola sostenibile, che può creare occupazione giovanile, ridurre l’impatto ambientale e valorizzare i territori. La canapa non può essere trattata come una minaccia, ma come una risorsa strategica.”

Il Parlamento europeo, con il sostegno di molti gruppi politici, sembra pronto a sostenere un cambio di rotta. Tuttavia, la partita non è chiusa.


Prossimi passi: serve azione e vigilanza

Cristina Guarda invita a non abbassare la guardia. Il clima europeo è favorevole, ma perché si arrivi a una vera svolta servono:

  • Pressione politica costante sulle istituzioni europee;

  • Supporto pubblico a emendamenti come quello sull’OCM;

  • Risposta trasparente e coerente del Governo italiano;

  • Coinvolgimento attivo di agricoltori, imprese, associazioni e cittadini.

Conclusione: avanti uniti per difendere la canapa

L’armonizzazione della soglia di THC allo 0,5 %, l’inserimento del fiore nella PAC e la vigilanza sulle normative italiane sono tre azioni chiave per garantire futuro e dignità al settore della canapa in Italia e in Europa.

Come afferma Cristina Guarda:

“Questa non è solo una battaglia normativa. È una battaglia culturale, civile, economica. Avanti uniti per difendere la canapa italiana ed europea!”

 

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