DL Sicurezza e canapa light: la vendita resta legale. Facciamo chiarezza

DL Sicurezza e canapa light: la vendita resta legale. Facciamo chiarezza

Negli ultimi giorni, diverse testate hanno diffuso la notizia secondo cui il nuovo DL Sicurezza introdurrebbe il divieto di vendita per la canapa light. Ma è davvero così? La risposta è: no, non in questi termini. Vediamo perché.

Il tentativo di assimilazione alla legge sugli stupefacenti

L’intenzione del governo sembra essere quella di assimilare la canapa light alla legge 309/90, che disciplina le sostanze stupefacenti. Tuttavia, questa norma non può essere applicata a prodotti privi di efficacia drogante, come già chiarito da numerosi orientamenti giuridici e istituzionali.

Già la Circolare Salvini del 31 agosto 2018 e le Sezioni Unite della Cassazione nel 2019 hanno stabilito che non è punibile la vendita di prodotti derivati dalla canapa privi di effetti psicotropi.

La normativa europea e l’obbligo di notifica a Bruxelles

Un aspetto fondamentale spesso trascurato è la Direttiva UE 2015/1535, secondo cui ogni norma tecnica che limiti la libera circolazione di merci all'interno dell’Unione Europea deve essere notificata a Bruxelles. Il DL Sicurezza non è stato notificato, e ciò lo rende inapplicabile nei confronti della canapa light in quanto prodotto legale in altri Stati UE.

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, in casi celebri come CIA Security e Unilever Italia, ha stabilito che una norma non notificata non può essere fatta valere nei confronti dei privati.

Le sentenze europee sulla canapa light

La giurisprudenza europea è chiara: la canapa non stupefacente non può essere vietata arbitrariamente. Tra i casi più rilevanti:

  • Kanavape (C-663/18)

  • BioHemp (C-502/22)

  • Hammarsten (C-101/01)

In tutte queste occasioni, la Corte UE ha ribadito che vietare la commercializzazione della canapa light viola i principi del mercato unico e della libera circolazione delle merci.

Violazione del legittimo affidamento e della Costituzione

Le aziende italiane del settore hanno operato in buona fede e nel rispetto delle normative vigenti. L’improvvisa inversione legislativa, senza una base giuridica solida, viola il principio del legittimo affidamento, sancito dagli articoli 41 e 97 della Costituzione Italiana, e compromette il diritto alla libera circolazione (articoli 34-36 TFUE).

Il vero rischio: confusione giuridica e incertezza per le imprese

Il DL Sicurezza, così com'è, non chiarisce ma complica. Crea un contesto normativo confuso e contraddittorio, in cui le imprese si trovano a rischio di:

  • Sequestri e denunce infondate

  • Perdita di fiducia nel sistema

  • Chiusura delle attività o delocalizzazione all’estero

Conclusioni: difendere un settore nato dalle lotte civili

Il settore della canapa light non è un mercato qualunque, ma è il frutto di battaglie per i diritti civili, la salute, la libertà d’impresa. Di fronte a un clima di incertezza giuridica, è necessario continuare a informare, resistere e tutelare i diritti acquisiti.

Quanto a noi, continuiamo a operare nel pieno rispetto delle regole, consapevoli della legalità e della correttezza del nostro lavoro.

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