
Lucido si o lucido no, la patente NON LA RITIRI! Ecco la sentenza che smentisce il DL Sicurezza!
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Perché questa sentenza fa tremare lo Stato
Il 2025 ha visto entrare in vigore la riforma del Codice della Strada (art. 187), concepita per garantire un’implacabile lotta alla guida in stato di alterazione. Ma cosa succede quando l’apparato statale diventa così severo da punire chi è lucido alla guida?
- Sospensione automatica: basta un riscontro positivo ai metaboliti della cannabis
- Famiglie penalizzate: imprenditori, lavoratori del trasporto, professionisti…
- Assurdità giuridica: nessuna valutazione dello stato di coscienza al volante
È qui che si inserisce la pronuncia del Giudice di Pace di Asti, destinata a fare giurisprudenza.
I fatti di Asti – un’apripista per migliaia di automobilisti
- Incidente e test: un motociclista coinvolto in un sinistro subisce il prelievo ematico.
- Esito positivo: riscontro di cannabinoidi nel sangue = ritiro patente e sospensione da parte della Prefettura.
- Ricorso lampo: l’avvocato presenta memoria difensiva basata su perizia medica.
- Sentenza shock: il Giudice restituisce la patente, sostenendo l’illegittimità del provvedimento in assenza di alterazione della guida.
“Il principio-cardine è la lucidità al volante: se non c’è alterazione psicofisica, non può scattare la sanzione più draconiana” – Giudice di Pace di Asti
Il paradosso del nuovo art. 187
- Guida “dopo aver fatto uso” vs. guida “sotto l’effetto”: un cambio terminologico che amplifica il raggio d’azione delle sanzioni.
- Tracce metaboliche: rimangono nel sangue anche giorni dopo l’uso, indipendentemente dalla capacità di guida.
- Circolare ministeriale: basta il “metabolita attivo” per far partire denuncia penale e sospensione.
Impatto sociale ed economico
- Settore dei trasporti: autisti professionali a rischio licenziamento.
- Turismo e agricoltura: coltivatori di canapa legale vessati.
- Famiglie sull’orlo del baratro: multe, revoca patente, perdita del lavoro.
Cosa cambia dopo Asti
- Giurisprudenza selettiva: possibili ricorsi in altre province.
- Richieste di modifica legislativa: associazioni di categoria spingono per distinguere chiaramente “uso” e “alterazione”.
- Consapevolezza diffusa: avvocati e medici legali pronti a difendere chi è sobrio al volante.
Conclusioni – lo Stato italiano tra sicurezza e sopruso
Lo Stato, nel tentativo di garantire la sicurezza stradale, rischia di trasformarsi in un macina-famiglie. La vicenda di Asti dimostra come una norma iper-tollerante verso il sospetto possa schiacciare cittadini innocenti.
Se queste regole non vengono corrette, migliaia di automobilisti rimarranno intrappolati in una burocrazia che non guarda alla realtà psico-fisica, ma solo ai metaboliti nel sangue.